giovedì 14 novembre 2013
lunedì 9 settembre 2013
Allo studio il progetto di due architetti sarzanesi per la realizzazione di percorsi ciclabili naturalistici (ndr: sarà la volta buona?)
Marco Bernardini e Alessio Bottari (questi i nomi dei due architetti), fanno parte, assieme ad Alessandro Flaminio e Massimo Cuttini del Bike ways project group (BPG) e hanno predisposto un progetto complessivo di collegamenti ciclabili che interessano tutta la provincia spezzina con l’obiettivo di arrivare a collegarla con la rete ciclabile della Toscana. Si tratta di un progetto innovativo a basso investimento in termine di costi poiché non prevede la creazione di nuove infrastrutture ma soltanto l’utilizzo di ciò che già esiste e, ovviamente, una sua valorizzazione e un’adeguata informazione.
Il progetto complessivo sarà presentato il prossimo 20 settembre nella sede della Regione Liguria in piazza De Ferrari.
“L’obiettivo della nostra amministrazione è quello di valorizzare le energie e le creatività locali – spiega il sindaco Cavarra. Oggi vorremmo farlo sostenendo la capacità progettuale di giovani concittadini che ci hanno proposto un progetto innovativo di particolare interesse. Ringrazio loro per le idee che ci hanno “consegnato” e l’assessore Paita per la rapidità con cui si è resa disponibile a discuterne”.
Soddisfatto anche l’assessore Baudone che sottolinea come “un progetto di questo tipo possa ulteriormente far crescere la cultura di una mobilità sostenibile come quella ciclabile, sulla quale, peraltro, il nostro comune ha già avviato una serie di progettualità a partire dal bike sharing che ha già riscosso un notevole successo”. (Fonte: www.comunesarzana.gov.it. Comunicato Stampa)
domenica 28 luglio 2013
La pista ciclabile è senza senso: progetto faraonico mai sbocciato - La Nazione - Sarzana
Sarzana, 20 luglio 2013 - Il tempo per portare a compimento il «miracolo» di una pista ciclabile che, con criterio, collegasse il centro storico alla stazione ferroviaria non è mancato e, forse, neppure i soldi. Un progetto da 650mila euro approvato nel 2010 su un cofinanziamento della Regione da 487mila assegnato nel 2009 e altri 162mila stanziati dal Comune, il via ai lavori il 25 luglio del 2011. Ma il miracolo non si è compiuto. Chissà se è colpa dell’improbabile data di fine lavori mai corretta, l’inesistente 31 settembre 2012 ancora leggibile sul cartello del cantiere nel viale XXI Luglio.
Fatto sta che la pista ciclabile prevista dal «Piano Botta» non da ancora segni certi di diventare un’opera sensata e neppure decorosa. Anzi, «uno schiaffo al decoro di Sarzana» la definisce l’attivista del M5S Francesco Battistini in un dettagliato «screening» delle anomalie sul tratto realizzato con un «po’ di vernice gialla su un vecchio e malandato marciapiede in gres e, di tanto in tanto, qualche bel graffito bianco raffigurante una biciclettina».
Alle sue osservazioni su facebook ha risposto l’ex sindaco ora senatore Massimo Caleo spiegando, afferma Battistini, «di non aver realizzato l’opera con pavimentazione nuova, non sconnessa, idonea e antiscivolo proprio per preservare il valore storico dell’attuale marciapiede realizzato, negli anni ’60, con piccole mattonelle in gres».
«Peccato però — osserva Francesco Battistini — che se si vuol preservare il valore storico di un bene non ci si scarabocchia sopra con la vernice e non si tenta di tappare le numerose buche con del cemento a pronta presa tirato alla meglio».
Dunque bene rovinato e pericoli: le mattonelle con la pioggia sono «altamente sdrucciolevole», «la pavimentazione è sconnessa, piena di piccole buche, toppe improvvisate, crepe e dossi dovuti all’incuria». Sorpreso dalla richiesta dell’ex primo cittadino di lamentarsi «senza clamori» negli uffici comunali, Battistini si stupisce di dover «dover segnalare problemi del genere su un’opera appena costruita»: «assurdo, al limite della presa in giro» commenta. Insomma una pista spacciata per nuova ma realizzata riadattando una cosa vecchia per un uso diverso da quello per cui era stata progetta e «senza neppure la decenza di fare prima un minimo di restauro» sostiene, un’opera che «offende la dignità e l’intelligenza dei cittadini».
Ma i problemi della nuova pista ciclopedonale non si esauriscono nella pavimentazione sconnessa e inadeguata del viale XXI Luglio. Le contraddizioni tra la segnaletica orizzontale e quella verticale contano forse sull’acquisita capacità di pedoni e ciclisti di cavarsela a prescindere. I più attenti rischiano però di andare in confusione davanti ai disegnini sul marciapiede che mandano i pedoni a destra e i ciclisti a sinistra mentre il cartello dispone il contrario.
Quale indicazione seguire? Ancor più difficile, e pericolosa, la scelta nei punti in cui la pista svanisce nel nulla. Magari nel bel mezzo di un incrocio (via del Murello) dove gli automobilisti non hanno visibilità e rischiano di travolgere i malcapitati ciclisti che possono solo decidere quale delle due strade imboccare... in senso contrario. Oppure nella stradina, che costeggia l’asilo nido, troppo stretta per un doppio senso, quando si troveranno a scegliere in quale senso direzione... farsi travolgere.
lunedì 17 giugno 2013
Perchè???
un grazie a coloro che si soffermano alcuni minuti, fabio.
l'autunno del 2009 oltre a un po' di pioggia ha portato la fine della pista ciclabile,almeno la parte più criticata,quella lungo il viale XXV aprile, mentre pezzetti di pista inutilizzata e inutilizzabile destinata ormai solo ai bisogni dei cani,restano all'altezza di via mazzincollo e nei pressi di grancasa.
è stata cancellata con un pò di colore nero però lei resiste,non si arrende e con l'aiuto di un pò di sole cerca di riemergere dalla sua fine, creando ancora più confusione con una marea di strisce che hanno trasformato il viale in un pentagramma.
o forse vuole solo ricordarci che se avesse funzionato,se avesse avuto una sede più consona,magari non in mezzo ad una autostrada ma tra alberi e campi, sarebbe stata apprezzata,non avrebbe costituito un pericolo per utenti e automobilisti ed avrebbe qualificato sia sarzana che marinella.
in questi mesi di esistenza del forum ci sono state moltissime visite da tante parti d'italia e dall'estero,non è un bel biglietto da visita per la nostra città che tanto punta sul turismo.
auguriamoci che questa non sia una fine ma un nuovo inizio,
continueremo a seguire la vicenda,
grazie a tutti i visitatori.
Il Secolo XIX (on – line) – 27/02/08 - Pag. 29
27/02/08 SEC – Viale xxv Aprile - Pista ciclabile a senso unico, pericolo pubblico per le due ruote
La corsia è transitabile solo Da Marinella a Sarzana. Chi arriva dalla parte opposta deve avventurarsi in mezzo alla strada
PISTA ciclabile Sarzana Marinella, praticamente… impraticabile. Ufficialmente non si tratta a livello tecnico di pista ciclabile, trattasi di “banchina a latere” della carreggiata. Le bici ed i motocicli la usano comunque in ambo i sensi. Come è noto invece, le due mini corsie sono utilizzabili da Marinella a Sarzana, ma non da Sarzana verso Marinella. Una situazione di estrema pericolosità, come dice Gianni Tendola, castelnovese,professore di educazione fisica, grande appassionato e tecnico delle due ruote come ha dimostrato nel suo libro “Pedala con il cuore e la testa, prontuario di ciclismo in pillole”, scritto insieme al campionissimo di casa nostra Alessandro Petacchi. «Si rischia la vita per un trabocchetto dell’amministrazione provinciale che, con disinvoltura, ha vietato l’accesso alla corsia con direzione Sarzana Marinella della pista ciclabile con un semplice cartello, obbligando chi va in bicicletta verso Marinella ad avventurarsi all’interno del tracciato automobilistico, diventato più stretto e ancora più pericoloso. E’ come se l’a Provincia dicesse ai cittadini: se volete andare in bicicletta sul viale XXV Aprile vi consiglio di farvi dare un passaggio in auto, con bici appresso, fino a Marinella e ritornate in bici a Sarzana per una bella pista larga e sicura!». Sul “vialone” si sono sempre allenati i ragazzini, la vettura davanti ed i miniciclisti “attaccati” al paraurti posteriore è un’immagine comune: operazione ormai impossibile continuare gli allenamenti da parte delle numerose società delle province della Spezia e Massa Carrara. «La soluzione più sensata – aggiunge Tendola – meno costosa e facilmente realizzabile prima che ci scappi il morto, è quella di eliminare la pista attuale, compreso il tratto con guardrail da Luni Mare a Marinella e segnare due corsie ciclabili su entrambi i lati e direzioni opposte,naturalmente, nell’attesa di una vera pista ciclabile degna di questo nome». La palla al presidente della provincia Marino Fiasella: «Nel bilancio 2008chestiamoapprovandoinquesti giorni – sottolinea – ci sono interventi significativi in due tranches di 400.000e300.000euro, stanziati per la messa in sicurezza e completamento della sede stradale. Dobbiamo avviare un nuovo studio per una soluzione che faccia davvero al caso di cicloamatori e ciclisti, perché non si fanno le cose a dispetto dei cittadini. Avremo venerdì un incontro con il Sindaco di Sarzana, e ne parleremo approfonditamente ». Sia Tendola che Fiasella nella loro analisi non possono non tenere in considerazione l’incidente occorso al consigliere provinciale del Partito democratico Paolo Musetti, investito mentre andava in bici su questa strada. «Quello che gli è successo _ dice Tendola _ è di una gravità inaudita ». Per il presidente, «Paolo si è dimostrato un grande signore sotto tutti i punti di vista,ci siamo sentiti e gli auguro di riprendersi al più presto». ALESSANDROGRASSOPERONI
da valdimagranews
La Nazione - 28/08/08 - pag. XII
«A rischio l’incolumità dei nostri ragazzi»
PROPOSTA
Micacchi e Rossi (Fi): «Banchina obsoleta: meglio cancellarla e rifarla ex novo»
A SETTEMBRE in Provincia si tornerà a parlare della pista ciclabile di Viale XXV Aprile a Sarzana. A darsi l’appuntamento, durante un incontro di alcuni mesi fa, sono state le società ciclistiche sportive e l’amministrazione provinciale. Una pista-trappola che ha portato i rappresentanti delle società ciclistiche giovanili della Val di Magra (Us Luni, Us Fiumaretta, Uc Casano, Us Bottegone) a mettere nero su bianco e inviare al presidente della Provincia, Marino Fiasella, all’assessore alla viabilità Giorgio Traversone e al sindaco di Sarzana Massimo Caleo, la richiesta di «una soluzione adeguata per permettere a questo sport di sopravvivere», ma in sicurezza. La pericolosità della strada rischia di penalizzare gli allenamenti e creare gravi difficoltà a chi deve garantire l’incolumità degli sportivi. Nella lettera le società chiedono «che venga assicurata la pratica degli allenamenti sul viale Sarzana-Marinella attualmente messa in pericolo dal restringimento della sede stradale causato dalla costruzione della pista ciclabile con barriere guard rail. Non potendo usufuire della pista, per ovvi motivi di velocità, i nostri corridori rischiano la loro incolumità percorrendo entrambi i sensi di marcia a stretto fianco delle automobili, e ancora più quando si tratta di autotreni. Si tenga presente che per la nostra attività sportiva, il percorso ad anello: viale XXV Aprile, bivio Turbina, Litoranea Fiumaretta e via Alta, era diventato la pista naturale degli allenamenti dei nostri ragazzi, quasi obbligatoria a causa dell’impraticabilità e pericolosità delle strade della nostra zona». Una situazione difficile messa in evidenza anche dai gravi incidenti occorsi sulla pista negli ultimi tempi.
MA IL DIBATTITO sulla pericolosità di quella pista continua con l’intervento del gruppo provinciale di FI. Per il capogruppo Oreste Micacchi «si è dovuto attendere un altro tragico evento per capire che la pista ciclabile di Viale 25 Aprile è stata realizzata male ed è quindi pericolosa per gli utenti sulle due ruote. Dopo il triste fatto dei giorni scorsi ora si parla di interventi per allungare il guard rail in legno che termina attualmente alla rotonda di Luni Mare ma, così facendo, si continuerebbe a perpetuare negli errori già commessi nel passato perché la pista ciclabile, per come è stata realizzata, è un intervento totalmente sbagliato». Micacchi suggerisce di dismettere l’attuale pista progettandone una completamente nuova allargando, dove possibile, la sede stradale. A Micacchi ha fatto seguito un’interpellanza del consigliere di Sarzana Gabriele Rossi, che torna alla carica chiedendo la realizzazione di «una pista ciclabile realizzata su una sede autonoma».Eravate al corrente della situazione?
La mia fatica è stata:
da www.sarzana.com, notizia del giorno 08 luglio 2003...
SARZANA — La pista ciclabile apre ma... a metà. L'amministrazione comunale, a molti mesi dalla fine dei lavori costati circa mezzo miliardo di vecchie lire, si è decisa a rendere la pista fruibile prima che il tempo acceleri un degrado già avviato. Per la verità non si tratta di un'unica pista ma di due tratti non collegati tra loro. Parte infatti nel quartiere di Crociata, all'altezza dell'ex oleificio in via Mazzincollo, e finisce con un salto di un paio di metri sul canale Rigoletto (nella foto). Impossibile proseguire anche se, oltre il salto «a picco», la pista prosegue, costeggia ancora via Mazzincollo, si inoltra all'interno del parcheggio della Grancasa e si ferma sulla variante Aurelia. Quel tratto resta ancora chiuso, sembra per controversie con la Grancasa proprietaria del terreno. Dall'altra parte della strada (attraversabile a rischio) il percorso riservato ai velocipedi riprende lungo la variante, poi costeggia il viale XXV Aprile fino ai Bozi di Saudino. Dove si ferma in attesa dei prossimi finanziamenti. Sulla pista ciclabile doppio senso di marcia per i velocipedi che hanno la precedenza agli incroci con strade, accessi o passi carrabili.
ufficio biciclette,
A fine Luglio 2004 l'Assessorato al Traffico e Mobilita' di Sarzana accoglie la proposta della associazione FIAB “Ruotalibera apuolunense” e delle forze politiche ambientaliste comunali, dando vita all'Ufficio Biciclette di Sarzana.
L'Ufficio e' costituito dall'Assessorato al Traffico e Mobilita', dall'Ufficio Traffico della Polizia Municipale e dalla dott. Annarosa Andrei in qualità di consulente FIAB, ed ha sede presso l'Ufficio Traffico della citta'.
Lo scopo dell'Ufficio Biciclette e' promuovere la ciclabilita' e pianificare gli interventi che riguardano le infrastrutture legate alle biciclette.
Questo nuovo ufficio intende incentivare l'uso della bicicletta non solo per il tempo libero, ma soprattutto per i movimenti casa-scuola e casa-lavoro, e quindi quale modalità di spostamento alternativa agli attuali spostamenti motorizzati pubblici e privati, contribuendo cosi' a ridurre il traffico cittadino, soprattutto nelle ore di punta, e conseguentemente i livelli di inquinamento atmosferico.
La bicicletta appartiene alla storia e alla tradizione della nostra citta' e vallata, quindi deve essere visto come un modo per riscoprire e riappropriarci delle nostre radici.
E' una opportunità alla mobilita' sostenibile, ed una chiara volonta' politica dell'Amministrazione che vuole incentivare l'uso delle due ruote anche per dare una risposta ecologica ai problemi odierni della viabilita' e dei parcheggi.